Eliminare le emozioni negative




Ciao a tutti, oggi voglio condividere con tutti voi questo argomento: come evitare e superare le emozioni negative che ci fanno stare male e ricercare quelle che invece ci creano benessere e gioia.

Le emozioni negative sono subdole, colpiscono quando meno ce lo aspettiamo, catalizzando pensieri ed attenzioni su di esse e distogliendoci da quello che di positivo è intorno a noi. Anche se gli uomini sono sottilmente attratti dal male e provano piacere nel lamentarsi, in realtà il nostro corpo e la mente non sono strutturati per avere emozioni negative, perché in realtà dovremmo ricercare il piacere.

Un surplus di emozioni negative può provocare disturbi sia fisici che mentali, creando destabilizzazione e confusione. A livello fisico, il pensiero negativo alimenta i disturbi psico-somatici come ansia e stress, depressione, attacchi di panico, cefalea, ecc. Ma la cosa strana è che, spesso, siamo proprio noi che andiamo a cercare le emozioni negative, crogiolandosi in esse: chi non ha mai provato il sapore dolce amaro della malinconia che colpisce dopo la separazione da una persona cara?




Siamo capaci di passare ore ed ore a sfogliare album di fotografie che ritraggono la persona che non c’è più e che vorremmo ancora al nostro fianco. Esiste un meccanismo perverso in base al quale più si soffre, più si ha consapevolezza di se stessi. La sofferenza fa crescere, insomma.

Ma a me questo luogo comune sembra una cavolata: noi uomini siamo fatti per godere, se invece riempiamo la vita di negatività e sofferenza non diamo al corpo e alla mente la possibilità di esprimersi liberamente come è giusto che sia.

Ma come si fa ad allontanare e superare le emozioni negative?

Puoi provare con un esercizio, che forse all’inizio non è molto semplice. Cerca di stare attento, sveglio, presente in ogni situazione della vita. Ogni volta che arriva un’emozione negativa, una sensazione spiacevole che ti attanaglia, guardala in maniera distaccata, come se non appartenesse a te, ma a qualcun altro. Parla di te stesso in terza persona, come se fossi un altro.

Un esempio: Anna è triste perché in ufficio ha ricevuto un rimprovero dal capo (ci guardiamo in terza persona). Allora rispondiamo subito: “Anna sbaglia, non deve fregarsene!”Questa vocina interna ridurrà l’emozione negativa ai minimi termini, fino a scomparire del tutto.

Le emozioni negative non sono per noi, non ci appartengono: se ci convinciamo di questo, la vita ci sorriderà.