Chiedere tfr in anticipo per spese mediche




Anche tu vuoi chiedere tfr in anticipo per spese mediche? Può accadere che, per poter far fronte a una necessità improvvisa di liquidità, si debba richiedere l’anticipazione del Tfr al proprio datore di lavoro. Per quali motivi però si può effettivamente avanzare tale richiesta e quando?

Il Trattamento di Fine Rapporto è la liquidità che si ottiene nel momento in cui il proprio lavoro si conclude: che si tratti di dimissioni, licenziamento  o per motivi pensionistici, al lavoratore dipendente spetta una liquidazione da parte del datore di lavoro. Il Tfr maturato in un anno equivale alla retribuzione annuale compresa di tredicesima e quattordicesima diviso per 13,5, in più, ogni 31 dicembre viene applicato un tasso formato dalla rivalutazione dell’1,5% in misura fissa più il 75% dell’aumento dell’indice dei prezzi al consumo per operai e impiegati.
Chiedere tfr in anticipo per spese mediche

Chiedere tfr in anticipo per spese mediche

Quindi, sommando tale cifra per gli anni di lavoro effettuati si può facilmente quantificare il valore della liquidazione cui si ha diritto. Per chiedere tfr in anticipo per spese mediche è necessario che il dipendente abbia maturato almeno otto anni di lavoro sempre presso lo stesso datore, che deve accettare tale richiesta solo in presenza di determinate circostanze documentate.



Quali sono queste circostanze è presto detto: il lavoratore può chiedere l’anticipazione per acquisto prima casa per sé o per i figli, per spese sanitarie per terapie o interventi medici straordinari, oppure per sostenere spese durante periodi di astensione facoltativa come la paternità o per spese per congedi di formazione professionale.

Nel caso in cui il dipendente si trovi a dover affrontare all’improvviso delle spese mediche non preventivate per effettuare delle terapie o perché è necessario che affronti  interventi straordinari può, quindi, chiedere l’anticipo del Tfr al proprio datore di lavoro.

Naturalmente tali spese devono effettivamente soddisfare i requisiti di straordinarietà e di necessità e dev’essere la struttura pubblica, ovvero la Asl, a riconoscere la necessità di queste terapie e a verificarne l’importanza e la delicatezza sia per quanto riguarda la salute stessa del lavoratore sia per quanto concerne la spesa economica che il paziente dovrà sostenere.

Al momento di stabilire proprio tali caratteri di necessità e straordinarietà bisogna valutare non solo quelle terapie o quelle operazioni importanti a livello generale come i trapianti, ma anche tutte quelle che assumono una certa importanza dal punto di vista delle condizioni psicofisiche del lavoratore.

Quindi, se l’intervento o terapia prevede un costo ingente ed è riconosciuto come delicato dalla Asl, allora il datore di lavoro deve necessariamente autorizzare l’anticipo del Tfr e che equivarrà al 70% della somma maturata fino alla data della richiesta. Il lavoratore è tenuto a disporne anche se la spesa effettiva dovesse risultare inferiore alla liquidità ricevuta. Come spese sanitarie, inoltre, possono essere considerate anche le spese di viaggio o di assistenza di un familiare.