Come vengono tassati gli straordinari in busta paga




Sempre più frequentemente i datori di lavoro chiedono ai loro dipendenti di effettuare degli straordinari, ovvero di lavorare al di fuori del proprio consueto orario di lavoro, vediamo quindi come vengono tassati gli straordinari in busta paga.

Questa tipologia lavorativa, soprattutto in tempi di crisi, risulta molto conveniente al dipendente il quale si troverà a fine mese dei soldi in più nella busta paga. E’ bene però accertare a quale scaglione di reddito si appartiene per evitare di essere tassati oltremisura.

Come vengono tassati gli straordinari

l’IRPEF viene applicato in base a scaglioni di reddito per cui tutto il calcolo va rapportato alla propria fascia di appartenenza.

Dal 2013 il governo ha previsto una tassazione secca al 10% per gli straordinari, fino a 40mila euro di reddito che vale sia per straordinari che per premi di produttività.

A beneficiarne saranno i lavoratori con un reddito annuo inferiore ai 30 mila euro lordi mentre quelli con un reddito superiore alla soglia “secca”, e non graduale, di 30 mila euro lordi non avranno diritto d’accesso.




Ecco un pratico esempio di come vengono tassati gli straordinari nella busta paga, se si guadagnano 30.000 Euro lordi annui lavorando 38 ore settimanali, il valore lordo di un’ora di straordinario dovrà essere

30.000 / 12 = 2.500 e il risultato verrà ulteriormente diviso per 160, ottenendo 15,63 Euro.

A tale importo andranno poi sottratte le ritenute sociali e fiscali. Il 9,19% dell’importo lordo viene destinato all’INPS per il pagamento dei contributi sociali. L’importo si deve quindi sommare all’imponibile Irpef del mese di competenza e si tasserà con l’aliquota marginale Irpef (nel caso di un reddito annuo di 30.000 euro l’aliquota è pari al 38%).

Con tale decreto, i lavoratori dipendenti possono beneficiare di una tassazione ridotta in merito allo straordinario percepito e i datori di lavoro possono ottenere uno sgravio contributivo con una riduzione dei costi.